Inverno del 1949. L'insegnante Pier Paolo Pasolini viene incriminato dai carabinieri per corruzione di minorenne ed atti osceni. Durante un festa di paese a Ramuscello, nella campagna friulana, aveva convinto alcuni ragazzini ad appartarsi con lui. I militari dell'Arma procedettero in base ad alcune voci. A crollare fu il mondo di Pier Paolo, a cominiciare dal padre, Carlo Alberto, che piombò in una depressione distruttiva. Il poeta non resterà altro che partire insieme alla madre per Roma.
Note
Cinema di carne e corpi, quello di Grimaldi, sempre rivolto alla vita, cattiva o buona che sia, mai chiuso su se stesso. E anche quando imperfetto o squilibrato, riesce a scavare nei volti e negli animi con uno sguardo profondo e secco che non è facile trovare nei nostri filmucoli. Inoltre, sa tagliare e sottrarre, anche dai suoi bravissimi interpreti. Ha il coraggio perfino di concedersi al sogno e all'illusione (come nella splendida sequenza d'apertura): conoscendo la realtà, è un gran bel colpo di ricchezza interiore.
Biografia poetica fatta di frammenti, non è un biopic ma dice molto di più, lascia fuori un inutile documentarismo per cogliere piccoli segmenti astratti, ci sono 25 anni ancora da trascorrere, la fama e gli impegni arriveranno, ma il Pasolini di Grimaldi è è quello che portava al mare gli alunni di Casarsa.
12 ottobre 1949, Caserma dei Carabinieri di Casarsa in Friuli.
Pasolini ha 27 anni, è seduto su una panca e aspetta che il maresciallo lo faccia entrare per interrogarlo.
L’accusa è: "Corruzione di minore e atti osceni in luogo pubblico".
Sarà il primo dei 33 processi che Pasolini affronterà in vita, poi ci saranno le ipocrite santificazioni… leggi tutto
Il 1949 è un anno chiave per Pier Paolo Pasolini, cacciato dalla provincia friulana per aver molestato dei ragazzini e approdato con la madre a Roma, per ricominciare la vita tutta daccapo.
Aurelio Grimaldi, pur evidentemente apprezzando profondamente l'operato di Pier Paolo Pasolini, è sempre stato un estimatore molto combattuto dello scrittore e regista, tanto da… leggi tutto
PREMESSA REDAZIONALE Il 19 marzo sarebbe dovuto arrivare nelle sale Il delitto Mattarella, film con cui il regista Aurelio Grimaldi ricostruisce… segue
Il 1949 è un anno chiave per Pier Paolo Pasolini, cacciato dalla provincia friulana per aver molestato dei ragazzini e approdato con la madre a Roma, per ricominciare la vita tutta daccapo.
Aurelio Grimaldi, pur evidentemente apprezzando profondamente l'operato di Pier Paolo Pasolini, è sempre stato un estimatore molto combattuto dello scrittore e regista, tanto da…
Un film di Aurelio Grimaldi, liberamente tratto da un libro di Aurelio Grimaldi; praticamente una dichiarazione d'amore. E come per un feticcio, Grimaldi ha nei confronti di Pasolini un atteggiamento di reverente e devota accortezza. Mostra le sue miserie umane, perché di miserie si tratta, ma lo fa rivestendole di poesia, di comprensione e di discrezione. E' giusto che un personaggio così…
12 ottobre 1949, Caserma dei Carabinieri di Casarsa in Friuli.
Pasolini ha 27 anni, è seduto su una panca e aspetta che il maresciallo lo faccia entrare per interrogarlo.
L’accusa è: "Corruzione di minore e atti osceni in luogo pubblico".
Sarà il primo dei 33 processi che Pasolini affronterà in vita, poi ci saranno le ipocrite santificazioni…
Un mondo d'amore è l'altra faccia di una medaglia, dedicata alla figura umana e artistica di Pier Paolo Pasolini, di cui fa parte anche Nerolio: quanto questo (sulla fase finale della sua vita) è crudo, aspro e teso, tanto Un mondo d'amore (sulla giovinezza del poeta) è dolce, sussurrato, malinconico. Aurelio Grimaldi dirige uno dei suoi migliori film, e si conferma la…
"C'è un grande prato verde dove nascono speranze
che si chiamano ragazzi Questo è il grande prato dell'amore".
Le disavventure del giovane poeta Pasolini filtrate attraverso
lo sguardo ingenuo e disarmante di un Gianni Morandi
e narrate con lucido realismo pasoliniano
alternato a toni da sceneggiato televisivo.
Il risultato della contaminazione ha un che di miracoloso.
BELLISSIMO FILM DI GRIMALDI CHE AIUTATO DA UNA SPLENDIDA FOTOGRAFIA IN BN RACCONTA LA TRISTE VICENDA DI UN GIOVANE PIER PAOLO PASOLINI (INTERPRETATO IN MODO MAGISTRALE) CHE VIENE ACCUSATO DI ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO,ABUSO SU MINORE ED E' COSTRETTO A SCAPPARE A ROMA CON LA MADRE SUSANNA.TUTTO IL FILM E' COME INZUPPATO NELL'EPOCA DELL'ACCADUTO.TUTTO E' BELLO,DALLA RICOSTRUZIONE AMBIENTALE…
Forse non è possibile apprezzare o addirittura “vedere” Un mondo d’amore a prescindere da Nerolio. Perché entrambi formano una clessidra: comunque li si giri, si influenzano, si recuperano, si ricordano, si anticipano. E l’apparente pacatezza (comunque ansiosa) di Un mondo d’amore, completa la spinosità terminale della bellissima opera del ’96. Là, Pasolini in fin di vita; qui,…
Da vero outsider della cinematografia italiana, Aurelio Grimaldi aggiunge un ulteriore tassello alla sua personalissima ed alterna carriera di regista presentando nelle sale, dopo aver girato mezzo mondo, il film Un mondo d’amore. E stupisce nuovamente trovarsi di fronte ad un’opera di intenso ed intimo respiro sorretta da intuizioni di regia e confezione tecnica di emozionante…
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Commenti (1) vedi tutti
Biografia poetica fatta di frammenti, non è un biopic ma dice molto di più, lascia fuori un inutile documentarismo per cogliere piccoli segmenti astratti, ci sono 25 anni ancora da trascorrere, la fama e gli impegni arriveranno, ma il Pasolini di Grimaldi è è quello che portava al mare gli alunni di Casarsa.
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