Regia di Helvio Soto vedi scheda film
Primo film veramente "francese" di Helvio Soto, dopo l'esilio successivo all'undici settembre 1973, e successivo a "Codice 215: Valparaiso non risponde"(Il Pluie sur Santiago), realizzato in Bulgaria con capitali franco-bulgari, e un importante cast dell'internazionale comunista degli attori. Ricostruzione a pochi mesi dai fatti storici, il 1975, del giorno del golpe. Musicato pure lì da Astor Piazzolla.
Qui siamo alla conseguenze, anche quelle più dirette, gli esuli nei Paesi europei(qui segnatamente l'Olanda e il Belgio), per la loro propaganda e attività politica contro i regime pinochettista- ma non così dichiarato- dall'estero, minacciati e poi uccisi misteriosamente forse dalla Dina forse no, nei modi più eterogenei e con obiettivo i personaggi più variegati, in evidente ispirazione borgesiana per i temi metafisici e l'atmosfera criptica, anche ambientalmente labirintica, ma forse parimenti dallo Sciascia fantapolitico e metaforico-metastorico di "Cadaveri eccellenti".
vuoi per le modalità indecifrabili degli avvenimenti, anche qui osservate dall'esterno dal protagonista esule(forse lo stesso Soto), che vorrebbe trarre un suo film dalla storia, ma minacciato egli stesso per quello che qualcuno crede egli sappia, e voglia rivelare.
Il film non ha però ritmo interno e cede spesso alla staticità, non riuscendo a intraprendere una strada precisa che catturi l'interesse dello spettatore anche per la forma e non soltanto il contenuto, se interessato a questo tipo di fatti e personaggi dell'America latina degli ultimi 50-60 anni. Quindi, fim di denuncia politica schierata e d'assalto alla Costa-Gavràs- senza averne uguale capacità simbolica e contenuto estetico-, o metafora autoriale di derivazione più teatrale, alla Saura?
Presenti in "quota francese" Brigitte Fossey che mostra un topless- da vestita in gonna lunga e stivaletti-, dalle tettine davvero di burro, perfette, e Andrè Dussolier.
John Nada
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