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Bird

Regia di Andrea Arnold vedi scheda film

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La recensione su Bird

di alan smithee
8 stelle

locandina

Bird (2024): locandina

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19 - ALICE NELLA CITTÀ: MIGLIOR FILM - FESTIVAL DI CANNES 77: CONCORSO La quotidianità della dodicenne Bailey la vede dividere una casupola occupata abusivamente assieme al fratello più grande Hunter e al giovane ed immaturo padre Bug, in procinto di sposare la sua nuova compagna, e per tale motivo completamente defitomad organizzare la cerimonia nuziale, nonostante l'indigenza in cui viva la sua famiglia e la mancanza di un impiego fisdo che lo caratterizzi.

Bailey è di carattere introversa, diffidente, e vive il dramma di una famiglia incapace di darle sicurezze, con una madre messa ancora peggio del padre, tra dipendenze da droghe e frequentazioni di uomini volenti.

Il giorno in cui la ragazzina incontra uno strano ragazzo vestito in modo strambo, e con una mimica simile ad un uccello, dopo la tendenziale diffidenza, inizia a frequentarlo al punto da aiutarlo a trovare notizie della propria famiglia, un tempo abitante nel suo stesso quartiere.

Franz Rogowski

Bird (2024): Franz Rogowski

Franz Rogowski

Bird (2024): Franz Rogowski

Andrea Arnold è una regista sensibile e dal grande impatto scenico, in grado di raccontarci storie attraversate da personaggi che rimangono nella mente e nel cuore.

Sullo sfondo di un ceto sociale quasi indigente che parrebbe sottratto ad un film di Ken Loach, reso ancora più precario da una crisi economica che toglie ogni intraprendenza e desiderio di riscatto, Bird ha la lungimiranza di farsi forza sui personaggi che attraversano la sua drammatica storia, descrivendo stati d'animo e caratteri straordinari.

A partire dal nostro inquietante e misterioso Bird (lo interpreta lo straordinario Franz Rogowski dal fisico minuto e il voto aguzzo come il becco di un pennuto), che si piazza sul cornicione del palazzo che un tempo ha accolto la sua famiglia, e dall'alto protegge la sua nuova anima prediletta Bailey, costretta a sopravvivere in un contesto familiare tra il disagiato e l'irresponsabile (parte paterna) e il tossico (per parte di madre).

Un film percorso dalla tenerezza contagiosa di gestualità animali autentiche e sincere, da cui molta umanità avrebbe bisogno di trarre lezioni comportamentali e civiche di grande valore aggiunto.

 

Barry Keoghan

Bird (2024): Barry Keoghan

È un'opera che tocca il cuore e indigna, questo splendido Bird, opera attraverso cui Andrea Arnold si conferma ancora una volta come una delle autrici inglesi contemporanee più efficaci e sensibili, nonché dotate, nel raccontarci contesto civico-sociale di uno strato sociale ripiegato entro la propria indolenza, entro cui spesso la irresponsabilità degli adulti induce i piccoli ad accelerare il proprio processo di maturazione e sensibilizzazione.

Nel cast risalta il solito perfetto Barry Keoghan, magnifico nel ruolo di padre immaturo ma in fondo se simile e buono.

La giovane Bailey, che si mostra inizialmente nel suo atteggiamento e stato fisico da maschiaccio rinnegato da una natura crudele ed ingannevole, ma che si apre progressivamente ad una presa di coscienza che la farà maturare anzitempo, è ottimamente resa dalla giovane attrice Nykiya Adams, fantastica nel suo sguardo un po' liquido e rassegnato ove emerge un senso di perenne disagio misto ad un senso di commiserazione che lascia spazio a scatti di orgoglio che la pingono a prediligere lo scontro diretto.

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