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Taxi Monamour

Regia di Ciro De Caro vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Taxi Monamour

di alan smithee
6 stelle

locandina

Taxi Monamour (2024): locandina

VENEZIA 81: GDA - PREMIO DEL PUBBLICO

Anna e Cristi non hanno nulla in comune, tranne che essere due giovani donne e soffrire di solitudine in un ambiente familiare o pseudo-familiare che non le comprende e anzi le critica di continuo, considerando balorde le decisioni che le due donne si ritrovano a prendere ogni volta che in ballo c'è il rispettivo destino. Anna (una nuovamente bravissima Rosa Palasciano, alla sua seconda collaborazione col regista Ciro De Caro dopo Giulia) ha avuto un incidente d'auto, ha un compagno che viaggia per lavoro e la lascia spesso sola, e preferisce la orare come cameriera che trovare una occupazione più consona agli studi sostenuti.

 

Yeva Sai, Rosa Palasciano

Taxi Monamour (2024): Yeva Sai, Rosa Palasciano

Rosa Palasciano, Yeva Sai

Taxi Monamour (2024): Rosa Palasciano, Yeva Sai

Cristi (Yeva Sai, viso splendido e malinconico) è una giovane e bella ucraina, timida e visibilmente malinconica ed infelice, che è arrivata in Italia per scampare alla guerra ed alloggia con gli zii, da tempo in Italia, e si presta a lavori da badante ad anziani.

Lo spirito di iniziativa un po' pazzerello della talvolta sprovveduta Anna, unito all'atteggiamento prudente e remissivo della giovane ucraina, incontratesi per caso e conosciutesi a seguito di in passaggio in auto della prima alla straniera, daranno vita ad una amicizia breve ma molto intensa, che, forse, darà la forza ad entrambe le donne di dare un colpo risolutivo alle proprie incerte esistenze.

Rosa Palasciano, Yeva Sai

Taxi Monamour (2024): Rosa Palasciano, Yeva Sai

Yeva Sai, Rosa Palasciano

Taxi Monamour (2024): Yeva Sai, Rosa Palasciano

È un buon film il quarto lungometraggio di Ciro De Caro, delicato e spontaneo, agevolato dalla verve straripante e nello stesso tempo titubante ed insicura della straordinaria Rosa Palasciano, che affina in qualche modo il personaggio indimenticato della sua precedente Giulia, e ci regala un ritratto di donna spesso snobbata o considerata balorda e non valorizzata come meriterebbe effettivamente.

La storia di una amicizia breve ma intensa tra due donne messe da parte dalla società che conta e vive sulla cresta dell'onda, è trattato con sensibilità, ma anche una giusta dose di ironia e distacco che dà dignità ai personaggi e li sfaccetta conferendo loro intensità e quella dignità che chi li circonda spesso non riesce ad apprezzare.

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