Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Dopo aver dimostrato,forse, il teorema del delirio Aronofsky nel suo nuovo progetto ci canta il requiem del sogno americano e non solo.Parabola/apologo sulla droga e sulle varie dipendenze del nuovo millennio,il film si presenta maniacalmente curato sotto il profilo visivo con un campionario vastissimo di effetti visivi e tecniche registiche che stanno a testimoniare le distorsioni psicosomatiche che cercano di descrivere.Non siamo di fronte a virtuosismo sterile ma a un vero e proprio caleidoscopico modo di raccontare la discesa personale di ognuno dei personaggi coinvolti nel loro abisso self made .Senza fondo.Tutti hanno la loro droga personale,tutti si fabbricano un nirvana artificiale su misura.Ansia per essere più presentabile per il proprio show televisivo preferito,tentativo di modificare radicalmente il proprio corpo,esplorare i propri limiti nella metabolizzazione degli stupefacenti,oppure usare semplicemente,compulsivamente il proprio corpo per trovare delle risposte che continuano a sfuggire.Requiem for a dream è il prisma ottico attraverso cui viene elaborato il mondo delle dipendenze psicofisiche.Lo stile da videoclip che viene utilizzato è strettamente funzionale al divaricamento tra la realtà e le rispettive aspettative/ambizioni.Prima di essere catapultati nel precipizio vengono scesi tutti i gradini dell'umiliazione fino alla totale devastazione fisica e psichica.Partendo da Warhol passando per Lynch e arrivando alla carne mutata del cinema di Cronenberg Aronofsky arriva all'estremo,ai limiti del non filmabile.E non ritorna indietro.Non un film per tutti:la difficoltà di avvicinarsi a questo film è legata all'accettazione o meno di uno stile senza compromessi,totalmente diverso da quello che passa normalmente sugli schermi cinematografici.Forse è la prima volta che mi sento di affermare che la parte formale del film è assolutamente necessaria per la reale percezione del contenuto.E'la prima volta che accetto un montaggio così annichilente ai limiti dell'emesi senza voltare lo sguardo ,schifato, da un altra parte.Il Sogno è morto.Intoniamogli un bel Requiem...
una regia cangiante che ha la propria matrice in quelle da videoclip si dimostra l'unico mezzo per filmare l'estremo secondo Aronofsky
incredibile
parossistico
straniata
inedito
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