Regia di Teresa Villaverde vedi scheda film
“Non c’è nessuno da accusare se noi stiamo male”. Ed Ana non lo fa assolutamente: “sorpresa” in un momento particolare della sua vita, nuota in uno stato di malessere profondo con l’estrema dignità ed “incoscienza” di chi confida nella sospensione del tempo. Tutti sanno che proviamo dolore nel parlare di noi stessi. E tutti sanno quanto è necessario essere esigenti quando parliamo degli altri ed Ana ne è consapevole più di molti altri. Casa vicino al mare (siamo nella malinconica Cabanas in Algarve), un marito (una storia oramai finita) ed una figlia, la giovane donna trascorre le sue giornate passeggiando per le vie e sulla spiaggia del paese, incrociando e sfiorando vite di un’umanità che, come la salsedine del mare, le rimangono inevitabilmente attaccate addosso. Ma la regista Teresa Villaverde ("I mutanti") non possiede lo sguardo, la profondità e totalità di visione di un Michelangelo Antonioni, facendo così di “Agua e Sal” il freddo e a volte arido esercizio stilistico dii un’autrice in cerca d’identità. Chi invece non ha più bisogno di conferme delle sue sempre "speciali" qualità d’interprete è l’attrice Galatea Ranzi, che al ruolo di Ana regala il suo volto “nervoso” e le emozioni e reazioni di una donna sensibile esploratrice dei “deserti rossi” dell’anima.
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