Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
Gli esordi registici di D'Amato - che qui ancora si firmava con il suo vero nome (Aristide Massaccesi) - furono variegati e, a loro modo, non privi di interesse; ecco qui un horror/thriller a sfondo erotico che rivela le discrete abilità (e la prossima direzione della carriera) del futuro cineasta pornografico, in realtà capace di confezionare un prodottino dal budget ridotto e prettamente alimentare, ma assolutamente dignitoso e a tratti doverosamente spaventoso. L'arma in più dovrebbe essere Klaus Kinski, che però viene in effetti utilizzato per poca parte della pellicola; nel resto del cast comunque compaiono Giacomo Rossi Stuart, Ewa Aulin, Attilio Dottesio e Carla Mancini. Il ritmo è altalenante e la spiccata vena erotica di certe sequenze trascina il lavoro lievemente al di fuori dei canoni del genere horror cui si presuppone l'appartenenza, in scia d'altronde dei maggiori successi di Dario Argento e dei 'fratelli minori' come Sergio Martino o Umberto Lenzi. Della fotografia si occupa, come di consueto, il regista stesso, mentre le musiche sono di Berto Pisano: appena sufficienti, compitino svolto senza eccessivo entusiasmo. 3/10.
Inizio 1900. Una ragazza in preda all'amnesia viene ospitata in un maniero inquietante e viene presa in cura da un dottore esperto di resurrezioni; presto sarà un intreccio di accoppiamenti e morti.
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