Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
Impalpabile e onirico, il thriller goticheggiante di Joe D'Amato è difficile da ascrivere nel genere puro. L'immagine è più ricercata che in altri titoli, e vira più sul lavoro artistico che su quello narrativo. A tratti è così volutamente ingarbugliato che si fa fatica a seguire e a farselo piacere. Sicuramente un bel film, con due volti che da soli han saputo dargli spessore, come Luciano Rossi e Klaus Kinski, che purtroppo sparisce troppo in fretta, come da copione. Sicuramente la dimensione onirica in cui i protagonisti si trovano dopo l'arrivo di una donna misteriosa che ha perso la memoria, è da rintracciare in film come "Operazione Paura" di Bava, dove il montaggio è più funzionale a delle sensazioni che allo sviluppo della trama. Opera cerebrale, quella di Joe D'Amato/Massaccesi, è il continuo tentativo di dare un senso, almeno estetico, ad un cinema di genere italiano che come è stata una parentesi felice nel panorama cinematografico mondiale, è stato presto archiviato e gettato nel dimenticatoio da uno Stato che di cinema non ha mai capito nulla.
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