Regia di Roberto Burchielli vedi scheda film
Un elettrotecnico ha ideato il trasognatore, strumento che penetra nel sonno delle persone e le fa drasticamente cambiare; decide così di sperimentarlo su alcune cavie umane.
Questo è il film dei Cavalli marci, gruppo comico popolare all'epoca – siamo nel 2002 – grazie alla trasmissione televisiva Ciro, il figlio di target; “il” film poiché si tratta dell'unico che racchiude nel cast cinque dei componenti originali della formazione, già vittima delle defezioni di Luca & Paolo, destinati a una rosea carriera (anche al cinema) in coppia. Nello specifico compaiono qui Michelangelo Pulci, Alessandro Bianchi, Andrea Di Marco, Carlo Denei e il compianto Claudio Nocera, oltre a Chiara Muti, Francesco Foti e Gino Paoli in quella che risulta essere la sua unica parte sul grande schermo; la regia è affidata a Roberto Burchielli, esordiente al cinema ma già regista tv (anche del già citato Ciro), peraltro in questa occasione non solidissimo. Come nella tradizione dei Cavalli marci, la musica è al centro del copione, che reca le firme di Nicola Alvau, Alessandra Torre e di Nocera; Come se fosse amore è una sorta di commedia-musical demenziale che pesca citazioni di canzoni famose della musica leggera italiana alternandole a brani originali scritti ad hoc, con poche idee ma per lo meno sviluppate in maniera sufficientemente lineare. 3/10.
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