Regia di Francisco J. Lombardi vedi scheda film
«All'inizio volevo raccontare questa storia seriamente. Ho scoperto che era impossibile. È stata un'esperienza liberatoria, che mi ha rivelato le possibilità del gioco e dell'umorismo in letteratura»: ecco cosa disse Mario Vargas Llosa, premio nobel per la letteratura nel 2010, del suo libro "Pantaleòn y las visitadoras" del 1973. Il film di Francisco José Lombardi rispecchia pienamente il significato e lo spirito dell'opera in questione, risultando un lungometraggio fedele alla fonte ma al tempo stesso capace di darne una propria chiave di lettura. Qui prevalgono i colori caldi e l'esotismo della foresta amazzonica, splendido scenario di questa divertente commedia peruviana, nella quale non si può rimanere immuni al fascino delle visitatrici e della prorompente Colombiana, interpretata dall'ammaliante Angie Cepeda, e che contiene molto più di quanto la parte di pubblico perbenista riesce a leggervi: un microcosmo felice, popolato da personaggi bizzarri e al tempo stesso simpatici, in cui, fra gli ultimi della società, il capitano Pantaleòn Pantoja riassaggerà il gusto della vita e dei sentimenti spontanei e disinteressati, negatigli dalla famiglia e dalla sua professione, le quali lo vorrebbero ridotto a mera marionetta, schiavo di un modus vivendi che ci aliena da ciò che intimamente ci appartiene. Un film che immerge lo spettatore in un paesaggio esotico ma familiare e che riesce a mostrare, fra le pieghe dello scherzo, il ghigno della violenza, dell'arbitrio, l'intrinseca insensatezza di un mondo totalitariamente amministrato.
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