Regia di Joel Zwick vedi scheda film
Toula Portocàlos (Nia Vardalos) è una ragazza greca che vive in America. La sua famiglia, in particolare suo padre, è estremamente legata alle tradizioni elleniche: ogni occasione è buona per sottolineare la grandezza greca, le sue tradizioni, la sua cultura, la sua superiorità. Le donne greche, si dice nell’incipit, devono fare 3 cose: sposarsi con un ragazzo greco, fare tanti figli greci, cucinare per tutti! Immaginarsi dunque cos’accade quando Toula, che non riesce a trovar marito, decide di “emanciparsi”, iscrivendosi all’università e cercando la via della carriera. Poco dopo arriva Ian (John Corbett), che di greco ha solo la “pita” che ha nello stomaco: i due si innamorano e la tensione scoppia.
Tutto quanto descritto è raccontato in chiave (tragi)comica dalla stessa Vardalos (protagonista e sceneggiatrice), più che del regista Joel Zwick. La commedia, d’altronde, è talmente “politically uncorrect” che non poteva non essere ideata da un greco: si sarebbe potuto sfiorare l’incidente diplomatico. Le tradizioni greche, come i modi di fare e le convinzioni, sono descritte con un parossismo estremo, quasi una messa in ridicolo.
Il film è divertente, ma non esilarante. Ed il grande successo nelle sale sembra giustificato solamente dal battage pubblicitario sconfinato. Nulla di speciale, se non una commedia che tra il serio ed il faceto racconta in 90’ una storia sulle diversità compiacendosene, divaricando le posizioni, speculando sul manicheismo.
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