Regia di Joel Zwick vedi scheda film
Un filmetto garbato e gradevole, con alcuni spunti particolarmente riusciti. Qualcuno, pur lodandolo, ha denunciato la nullità della regia. Non sono d'accordo: non è geniale, ma ha qualche simpatico spunto, il riassunto dell'innamoramento visto nella rapida successione dei baci di saluto in auto, "sfogliati" come in album di ricordi, sempre più calorosi, oppure la simile successione di possibili mariti proposti dal padre al posto dell'innamorato "non-greco". L'incontro fra i due è ripetuto a stampo da qualunque telenovela, e… non si capisce se vuole esserne una parodia o se il regista non ha saputo trovare di meglio… Per il resto, il film è gradevole per la freschezza della protagonista e per la tipicità della storia e delle situazioni e ambienti facilmente riconoscibili in molti casi, e variamente già visti fra ebrei o italiani o spagnoli del sud o latinoamericani, ma anche fra polacchi o altri del nord. Abbastanza per renderlo gradevole, non per farne un buon film. Lo rende più simpatico il sapere (o intuire) la componente autobiografica, e forse questa ha contribuito a renderne più viva la rappresentazione. Magari con il pizzico di sale in più, dato che Nia Vardalos, autrice del romanzo e attrice della rappresentazione teatrale ed ora del film in cui si presenta come Toula Portokalos, nella realtà ha sposato Ian Gomez, che nel film recita la parte di un amico dello sposo Ian Miller (John Corbett).
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