Regia di Rose Troche vedi scheda film
Rose Troche era diventata famosa con ”Go Fish”, piccolo manifesto di cinema indipendente/femminista. Paradossalmente questo ”La sicurezza degli oggetti”, stilisticamente tradizionale (sembra una soap d’autore) là dove il primo tendeva allo sperimentale, ci risulta meno indigesto, ma prendetela come una reazione squisitamente personale. Entriamo nella vita di una famiglia composta da madre e figlia, entrambe segnate dal tragico incidente che ha ridotto a un vegetale il rispettivo figlio e fratello. Pian piano scopriamo i loro tic, il loro passato, il dolore che si nasconde dietro la facciata della ”middle-class“ americana e delle sue sicurezze. Glenn Close è brava e anche altri interpreti (Dermot Mulroney, Jessica Campbell, Mary Kay Place) reggono il paragone. Se una similitudine si può azzardare, è con i film di Todd Solondz: Troche è meno bizzarra e visionaria, in ultima analisi meno brava, ma altrettanto inquieta.
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