Un turbinio di 72 ore nella vita dell'artista italiano Amedeo Modigliani, conosciuto come Modi dagli amici, protagonista di una serie caotica di eventi per le strade e i bar della Parigi del 1916 devastata dalla Prima guerra mondiale. In fuga dalla polizia, il desiderio di Modi di abbandonare la carriera e lasciare la città viene smontato dal collega franco-boemo Maurice Utrillo, dal bielorusso Chaim Soutine e dalla sua musa e amante inglese, Beatrice Hastings. Modi chiede consiglio al suo mercante d'arte e amico, il polacco Leopold Zborowski; ma, dopo una notte di allucinazioni e visioni, il caos nella mente dell'artista livornese raggiunge l'apice quando si imbatte nel collezionista americano che potrebbe cambiargli la vita.
A prevalere, in lungo e in largo, per un'ora abbondante, è una sorta di leggerezza disordinata che fa molto bohémien, ma che dà anche una forte idea di improvvisazione e soprattutto la sensazione di una storia che non sa dove andare a parare per via di un regista che si perde in frizzi e lazzi.
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19: GRAND PUBLIC
Amedeo Modigliani in tre concitati giorni di fuga dalla polizia, nella frustrazione di non essere compreso come aspirerebber a meritare, e perso nella sua vita un po' bohemien a bere e sollazzarsi con gli amici e colleghi Utrillo (Bruno Gouery) e Soutine (Ryan McParland), e pure la sua musa ispiratrice Beatrice Hastings (Antonia Desplat).
Umiliato… leggi tutto
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024 - GRAND PUBLIC Meno male che c'è Al Pacino! È questo il primo pensiero che sorge dopo la visione del secondo film da regista di Johnny Depp, Modi: Three Days on the Wing of Madness, giunto 27 anni dopo il precedente The Brave. Pacino ha una parte minore anche se il suo personaggio (il collezionista d'arte Maurice Gangnat) è citato… leggi tutto
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Umiliato…
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Commenti (2) vedi tutti
Stavolta la dizione tra tranese e livornese avrebbe molto giovato a Riccardo Scamarcio.
leggi la recensione completa di imperiormax89A prevalere, in lungo e in largo, per un'ora abbondante, è una sorta di leggerezza disordinata che fa molto bohémien, ma che dà anche una forte idea di improvvisazione e soprattutto la sensazione di una storia che non sa dove andare a parare per via di un regista che si perde in frizzi e lazzi.
leggi la recensione completa di pazuzu