Regia di Luca Barbareschi vedi scheda film
LUCA BARBARESCHI, ARTISTA POLIEDRICO E VERSATILE DELLA NOSTRA PIATTA E POCO INNOVATIVA scena culturale italiana, è riuscito nuovamente a spiazzarci! Ritorna dietro la macchina da presa per dirigere ed interpretare "Il trasformista", lucida e spietata “satira” e analisi di un potere al governo che, al di là dei suoi colori politici, “puzza” di corruzione e sporchi compromessi per un bieco arrivismo personale. La storia di Augusto Vigano’, (un Barbareschi attore maturo e a suo agio nella discesa agli inferi della politica “romana” che forse tradisce un coinvolgimento un po’ troppo personale), leader involontario di un gruppo ambientalista locale balzato agli onori della cronaca per la sua passionale denuncia del degrado ambientale, è l’aggiornamento “brutto, sporco e cattivo” di un moderno “Alice nel paese della politica italiana”.
Coinvolto in giochi di potere più grandi di lui, Vigano’ sarà eletto deputato del parlamento nelle liste del Polo, ma ben presto scivolerà nel vortice d’irrisolutezza, tradimenti e intrighi che agita e smuove le paludate acque della scena parlamentare italiana, finendo per smarrire i suoi semplici e puri ideali di lotta.
Con questo thriller politico di alta fattura e tensione, Barbareschi (attorniato da un cast di attori magistralmente in parte, e su tutti va menzionato il laido consigliere Lanzetta, interpretato da Rocco Papaleo con inediti ed appropriati toni e sfumature) ci guida nei gironi danteschi della politica romana con il coraggio e la schiettezza di uno sguardo mai falso ne assoggettato ad una qualsivoglia logica politica di convenienza.
E scopriamo (che bello liberarsi finalmente dei pregiudizi!) un Barbareschi regista che nei suoi mai scontati o superflui movimenti della macchina da presa ha fatto sua la lezione del grande cinema italiano d’impegno sociale e civile .
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