Regia di Florence Quentin vedi scheda film
La risposta francese a “Sette chili in sette giorni” quindici anni dopo. Prime differenze che balzano agli occhi: più classe, attori meglio assortiti e di buona scuola teatrale, una cura dell’insieme da prodotto medio che svolge la funzione che deve svolgere e cioè divertire senza (s)cadere nel triviale. Al timone, una sceneggiatrice avvezza ai copioni brillanti, Florence Quentin, per anni complice di Etienne Chatiliez, con cui ha sfornato hit di successo quali “La vita è un lungo fiume tranquillo” e “Zia Angelina”. Non si capisce bene se il tema, la tendenza, la moda della dieta, della palestra, della linea perfetta, delle curve che non fanno venire la nausea siano esplose a Parigi e dintorni in ritardo di tre lustri oppure siano state in qualche misura rifagocitate dalla crisi di idee, poiché pare di sentire e di vedere cose antiche del mondo (occidentale). Tant’è. “Che fame!” lo si mangia, come un tramezzino prima di una proiezione, nella speranza di sorridere almeno un paio di volte. La protagonista, Catherine Jacob, è attrice che tiene bene la scena. Mentre Alessandra Martines, lontana dal marito Claude Lelouch, sembra smarrita, incerta, poco convinta. Di perfido respiro il cameo di Stephane Audran.
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