Regia di Petter Næss vedi scheda film
«Clamorosamente divertente». «Pazzamente comico». «Comicità straordinariamente fresca... irresistibile»: sono solo alcuni degli strilli che la casa di distribuzione italiana di “Elling” ha stralciato dalle recensioni della stampa americana. E ancora: la pellicola è stata candidata all’Oscar 2002 nella categoria “miglior film straniero». Infatti: eccoci davanti a un’opera che pare pensata a tavolino per far “sbellicare dalle risate” e al contempo “far pensare” i membri dell’Academy Award sopra la settantina. Oppure qualche occasionale iscritto di cineclub, che si sentirà consolato dalla storia di un uomo uscito da una clinica psichiatrica dopo due anni e di nuovo nel “mondo reale” in compagnia dell’amico di stanza Kjell. Tutto quello che non avreste più avuto voglia di vedere da una vicenda mille volte narrata, che “smazza” le carte in gioco furbescamente, condendo le cupe atmosfere norvegesi di un pizzico di “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e una scorza di “Idioti” edulcorato e ripulito delle sgradevolezze vontrieriane. Che abbia provocato crisi di riso è spiegabile nella misura in cui esiste un pubblico di bocca buonissima, immacolato e vergine, che crede ancora ai buoni tutti da una parte e ai cattivi tutti di là, dove non batte il sole.
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