Regia di Claudio Giovannesi vedi scheda film
Giovannesi rimane a Napoli e dintorni, dopo "La Paranza Dei Bambini", del 2019. Questa volta ambisce un po' più in alto, ingaggiando un attore di medio/alto livello come James Franco, attorno a cui gira tutto il film. James/Dean, (simpatico "equivoco"), è un veterano americano, che dopo una breve storia con una ragazza napoletana nel 1944, che rimane incinta, si ricorda, circa a metà anni settanta, di avere un figlio e decide di tornare a Napoli per cercarlo. Già questa storiella strappalacrime doveva mettermi sul chi va là, ma mi sono fidato, ancora sbagliando, di alcune buone recensioni. Se il microcosmo napoletano è rappresentato bene, con attori credibili (fra cui una bellissima e brava, Giulia Ercolini/Angela, che è l'unico motivo per cui mi sono sorbito queste due ore), e un ricostruzione d'epoca piuttosto buona, è proprio il grugno di James Franco, fra le altre cose, a non funzionare. Giovannesi s'incaponisce a fissare la camera sul suo viso, ma purtroppo Franco ha due espressioni in tutto il film, senza contare che non capisce l'italiano ma comprende benissimo il dialetto napoletano: mah. Detto questo, sono due ore interminabili, affogate in una deriva un po' "Un Posto Al Sole", tutto sentimento e luoghi comuni, che non molla mai la presa, se non in un finale davvero poco credibile. Per il resto mi pare che gli attori ci provino, che Franco sia sprecato (non che sia De Niro, eh!) e che, come successo nel decantato "Fiore", Giovannesi non abbia alcuna forza registica, nemmeno sfruttando i paesaggi, belli, del Golfo. Niente da fare.
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