Regia di Claudio Giovannesi vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19 - GRAND PUBLIC
Durante lo sbarco degli alleati americani nel sud d'Italia, nel 1944, il giovanissimo soldato Dean incontra l'adolescente Lucia tra gli assolati e caotici viali partenopei e impiegano poco ad innamorarsi, reciprocamente corrisposti. Poi Dean è costretto a partire, pur girandole solennemente di ritrovarla.
Gli anni passano, fino al 1971 quando ad un Dean ormai sulla soglia dei cinquanta, viene recapitata una missiva risalente a quasi quindici anni prima, in cui lo si avverte della morte di Lucia e dell'esistenza di un figlio, all'epoca tredicenne.
Afflitto da diverse problematiche a carattere sentimentale quanto economico, Dean decide di tornare a Napoli e cercare di mettersi sulle tracce di quel figlio incolpevolmente ignorato.
Dopo mille vicissitudini, grazie anche al sostegno di una avvenente ballerina di night che prima lo deriba, e poi gli si affeziona, Dean riuscirà a rintracciare il figlio ormai venticinquenne, trovandolo colluso ad una banda malavitosa locale, capitanata da un boss camorrista che sposò la madre di costui.
Il regista del valido "La paranza dei bambini", Claudio Giovannesi, torna in regia coinvolgendo una star americana di prima grandezza come James Franco, da alcuni anni un po' in sordina per alcuni scandali mediatici con accuse di molestie inclusi a suo carico, e trasportando lo spettatore in due epoche ormai remote di un passato che tuttavia costituisce la base di una situazione attuale mutata solo in modo sommario.
La storia è strutturata in modo piuttosto lineare e narrativamente elementare, prevedendo un confronto sociale e culturale tra due persone diametralmente opposte per civiltà e modi di vivere, in grado di riconoscersi reciprocamente nei ruoli, rimasti sepolti dal caso e dalle fortuite condizioni.
La incalzante scena dell'incresso in incognito in aeroporto intentata dal protagonista per depistare gli scagnozzi assassini del patrigno di suo figlio, si è trasformata un un momento cult ove ci si rende conto della inefficacia dei controlli in un contesto cruciale come quello degli aeroporti, durante un inizio anni '70 ove i pericoli di attentati ed agguati non rappresentavano ancora circostanze serie da cui difendersi o almeno proteggersi.
James Franco, protagonista assoluto, traccia i dettagli un po' malinconici, un po' motivati, di un uomo alla deriva intenzionato a porre riparo a proprie responsabilità rimaste ignote e nascoste, e in questo suo sfaccettato ruolo appare credibile, efficacemente sottotono in modo da rendere palpabile il comprensibile disagio che anima il suo tormentato personaggio nei confronti del figlio, ben reso da un Francesco Di Napoli ormai adulto rispetto all'età adolescente de La paranza dei bambini. E il film funziona pure nell'accostare la Napoli di fine guerra con quella di dell'epoca post boom: scorci di centri storici, prostitute nude che si gettano come esca per strada in modo da incastrare i più facoltosi stranieri (soprannominati tutti ironicamente Joe, come suggerisce il titolo) più suscettibili di eccitazione e predisposti a concedersi ad avventure mercenarie. Qualche scorcio isolano appare contraddistinto da qualche amenità paesaggistica sin eccessiva o costruita a tavolino, e il personaggio del patrigno camorrista forse un po' forzato e manierato, ma Giovannesi si conferma un cineasta serio ed affidabile che sarà un piacere ritrovare in nuovi progetti futuri.
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