Regia di Patrick Yau vedi scheda film
Altro che "The Killer"! Questo sì che è un bel film. Teso, asciutto, senza fronzoli, che procede deciso e spedito verso dove vuole arrivare. Le scene d'azione sono perfette, senza inutili cascatoni come nei film di John Woo e senza l'inutile musica elettronica che sottolinea sdolcinatamente l'atmosfera tardoromantica delle parentesi intimiste dei suoi film. Qui anche gli intermezzi sentimentali sono giocati secondo mezzi toni che rendono le storie di questi bravi poliziotti, il chiuso Ken e l'estroverso Sam, credibili e vicine al reale. Qualche difetto c'è e l'inaspettato in realtà ce lo aspettiamo davvero, però l'idea della trama è originale e l'atmosfera che ronza un po' intorno al primo Tarantino e ai "Soliti sospetti" avvince lo spettatore con quelle porte chiuse dietro alle quali non si sa cosa si può trovare e con quei criminali senza nome e a volto scoperto che vengono dal mare magnum della Cina, l'inquietante terra madre che nel 1997 aveva ripreso possesso di Hong Kong dopo cent'anni di dominio britannico.
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