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Berlinguer - La grande ambizione

Regia di Andrea Segre vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Berlinguer - La grande ambizione

di Carlo Ceruti
8 stelle

Buon film dal piglio documentaristico, interpretato dal sempre ottimo Germano.

Un film sulla storia del mitico segretario del PCI negli anni del compromesso storico, girato con un piglio quasi documentaristico ma con il giusto spazio alla parte emozionale, con un'ambientazione credibile e curata che rende bene la tensione e il dramma del tempo. Elio Germano, come sempre, è ottimo e si cala anima e corpo nei panni di Berlinguer, facendolo letteralmente rivivere in tutta la sua forza e la sua fragilità, mostrandolo efficacemente sia nell'ambito pubblico sia nell'ambito privato, con tutte le relative difficoltà. Il resto lo fanno anche la memoria e la storia del grande compianto Berlinguer che, rivivendo nel corpo di Germano, riesce comunque ancora a diffondere il suo carisma sul pubblico, riportandoci, un po' nostalgicamente, a un modo di fare politica che oggi non c'è più e che è tristemente ridotta a parodia (tra l'altro spesso sporca e disonesta) di sé stessa. Germano difatti lo interpreta con un tale impegno e onestà da far dimenticare i confini tra cinema, storia e realtà, dando davvero l'impressione che nel film vi sia davvero il defunto segretario, ancora presente per dare un'ultima lezione di politica a un mondo politico totalmente alla deriva (mondo politico che, in buona parte, pur apparentemente rivendicando le sue idee, lo ha ridotto a semplice e triste santino elettorale da sventolare quando serve, disconoscendo, di fatto, tutti i i suoi ideali e il suo operato nel trionfo dell'ipocrisia più totale).

Nel finale, quando passano le tristi e commoventi immagini del suo partecipatissimo funerale, in realtà, a mio avviso, viene rappresentata la morte di un certo modo di fare politica, certamente più nobile dell'attuale, e alla morte, purtroppo, di alcuni ideali del passato (discutibili quanto si vuole ma pur sempre nobili) che nel tempo si sono sempre più annacquati e svuotati e che oggi si sono ridotti a frasi e immagini a effetto da mostrare su qualche social quando serve e nulla più.

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