Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
La coincidenza tra l’uscita di “S1mone” e quella di “Bimba” è abbastanza clamorosa: in entrambi i film si parla di bellezze “inventate” (la prima è virtuale, la seconda è clonata) e dell’effetto devastante che la pratica della recitazione OGM può avere sul mondo dello spettacolo. Inutile dire che se in “S1mone” l’istrione è l’inventore (Al Pacino), “Bimba” è invece l’ideale veicolo per il trasformismo di Sabina Guzzanti, che si cuce letteralmente il film addosso. Bimba è una starlet nel cui curriculum ci sono solo calendari e spot pubblicitari; sta interpretando il ruolo di Maddalena in una fiction su Gesù, ed è talmente cretina ed egocentrica da pretendere di andare lei, sulla croce, al posto di “quello là”. Ma il mondo di Bimba cambia quando scopre di essere stata clonata, usando il DNA di un’insulsa cantante degli anni ’60. Paradossalmente ma non tanto, il film funziona solo quando c’è in scena la Guzzanti: i personaggi secondari sono macchiettistici e tirano fuori il peggio da attori, come Francesco Paolantoni e Neri Marcorè, che una volta di più confermano di non passare lo schermo. Inoltre, si vorrebbe qualche risata in più: anche se la satira del mondo televisivo e pubblicitario, qua e là, graffia.
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