Regia di Sabina Guzzanti vedi scheda film
Se non si considera l'ignoranza tecnica della regista (al suo esordio dietro la macchina da presa, d'altronde) e neppure la sua disastrosa direzione degli attori (non ce n'è uno che si comporti dignitosamente, compresi quelli solitamente bravi: a disposizione c'è gente del calibro di Iaia Forte, Neri Marcorè, Adriana Asti, Antonio Catania); se non si fa caso inoltre all'insulsa trama farcita di scenette straviste, sciape e luoghi comuni di mille altre simili farsette (sceneggiatura perpetrata dalla Guzzanti stessa), nella quale si pretende pure di trattare un argomento spinoso come la clonazione, facendone vaga materia per burlette a base di ritriti giochi di parole; se non si dà troppo peso quindi all'arrogante, megalomaniacale egocentrismo della regista/protagonista, costantemente impegnata a posizionarsi al centro della scena e ad oscurare le altrui presenze (non si contano le scene che terminano con la battuta 'risolutiva' della Guzzanti; significativa poi la scelta dell'attrice di togliersi dieci anni per il personaggio: quarantenne nella realtà, dichiara di interpretare una trentenne); se si evita di criticare l'impostazione paratelevisiva del prodotto, realizzato con pochi mezzi, ma sfoggiati in malo modo; se insomma si prescinde da tutto ciò, di questo Bimba - E' clonata una stella non rimane più nulla. E nulla è esattamente tutto ciò che bisognerebbe salvare di questa sgraziata commediucola senza niente da dire. Grazie al cielo la Guzzanti dopo questo catastrofico insuccesso tornerà alla tv e si ripresenterà al cinema solamente sotto forma di documentarista. Nell'ideale scaffale dedicato ai grandi classici del trash involontario nel cinema italiano (Alex l'ariete, Il macellaio, Branchie, qualsiasi film dei Vanzina), Bimba è uno di quei titoli che non dovrebbe assolutamente mancare. 1/10.
Bimba è un'attricetta incapace, boriosa e viziata; un giorno scopre di essere stata clonata da un'altra starletta insipida e tenta il tutto per tutto pur di nascondere la cosa.
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