Regia di Rolf de Heer vedi scheda film
Un paesino da letteratura latinoamericana dove il tempo si è fermato immerso nella giungla, tra un fiume e la rigogliosa vegetazione. A El Idilio vive Antonio Bolivar (un Richard Dreyfuss prossimo alla catatonia) con i suoi ricordi che vanno e vengono e i ghirigori della sua mente. Ha scoperto una predilezione per i romanzi d'amore e condivide questa passione con Josefina, graziosa ragazza del luogo. Una voce fuori campo, poco gradevole quanto il tema musicale, introduce, spiega, aggiunge e dalla pagina letta si passa, in dissolvenza alle immagini. Dipingere, leggere, scrivere o comporre musica sono atti complessi e resistono strenuamente ad ogni riduzione cinematografica. Rolf De Heer avvicinandosi all'omonimo romanzo di Luis Sepúlveda si incaglia sulla copertina, sull'indice e sui margini del libro. Filma i pensieri del "vecchio" con lentezze iterative e una geometria arida. Il possibile parallelismo tra i segreti dell'animo umano e quelli della giungla è ”detto“ e non ”visto“. Gli indigeni e gli occidentali sono descritti con pennellate orizzontali senza profondità. Un pedante esempio di cinema letterario.
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