Regia di Rolf de Heer vedi scheda film
Un avventuriero Americano morso da un fiera in una remota regione amazzonica, perde totalmente coscienza e non si ricorda più nulla, ma un gruppo di Indios lo salverà, lo curerà e gli farà conoscere la foresta e le sue leggi. In seguito, sopravvissuto a numerose disavventure, e ormai vecchio, scoprirà un piccolo paese di americani che gli darà una casa in cui vivere, conoscerà una ragazza indiana di cui s’innamorerà e si fidanzerà, a causa della grande passione che li accomuna, ovvero la lettura di romanzi d’amore, e infine avrà la possibilità di pareggiare i conti con una femmina di giaguaro che rappresenta la fauna e la selva che gli avevano procurato quella rovinosa vita.
Tratto dal romanzo di Luis Sepulveda, il film di Rolf De Heer è capace di mostrare in immagini un concetto che nel parlato e nello scritto rimane quasi sempre astratto, quale il continuo e velato confronto fra uomo e animale. Il regista è geniale nel creare un film idilliaco ma mai scontato, che al contrario si rivela molto originale, considerato il continuo innesto di scene oniriche che rompono la classicità e la positiva apatia delle bellissime inquadrature che indugiano su ogni minimo particolare. Le convincenti interpretazioni e musiche, si vanno ad aggiungere all’altrettanto buona direzione e fotografia, che viene incorniciata da trascinanti dialoghi, poetici ma anche molto acuti. Altra buonissima prova di un regista che si va, purtroppo, ad enumerare fra i piccoli geni incompresi dal grande pubblico commerciale.
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