Regia di Rolf de Heer vedi scheda film
Il binomio Luis Sepulveda/Cinema non è uno di quei matrimoni felici come invece in diverse occasioni l'adattamento di romanzi di altri autori per il grande schermo ha prodotto. Escludendo così il cartone animato di Enzo D'Alò "La Gabbianella e il gatto" che è riuscito a cogliere le atmosfere sospese e le allegorie di cui sono ricchi i romanzi dello scrittore cileno, le succesive trasposizioni non hanno incontrato identica fortuna. Dopo aver "maldestramente" lo stesso Sepulveda diretto un film tratto da un suo racconto, "Nowhere", è il turno de "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" conoscere una nuova "vita" cinematografica grazie alla regia di Rolf De Heer, particolarmente prolifico in questa stagione cinematografica avendo appena visto nelle sale il suo ultimo film "veneziano" "The Tracker". Ma anche in questo caso la storia del sessantenne Antonio Bolivar che ha trascorso gran parte della sua vita nella giungla amazzonica, ha scoperto l'antidoto contro la vecchiaia ("leggere libri"...ed in particolar modo mielosi romanzi d'amore!) e che si avventura in un ultimo e avvicente duello contro la natura selvaggia (deve cercare di uccidere un pericoloso giaguaro) non riesce mai a coinvolgere ed appassionare lo spettatore che si lascia invece facilmente irretire dalla magnificenza di un paesaggio naturale indiscutibilmente seducente. Sarebbe anche interessante conoscere la genesi di un progetto simile per comprendere come Rolf De Heer (altro stile, incisività e forza in film come "Bad Boy Bubby" o "Balla la mia canzone") sia finito coinvolto in un'avventura così poco vicina alle sue corde registiche. Mai smentendosi però nella felice scelta degli attori: anche in questo film infatti ci regala una interpretazione straordinaria come quella di Richard Dreyfuss , un convincente e dolce "vecchio romantico" capace di reggere sulle sue sole ed affaticate spalle il lento incedere del film.
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