Regia di Stanley Donen vedi scheda film
"Due per la strada" è una commedia sentimentale on the road diretta dall'esperto di musical Stanley Donen e scritta da Frederic Raphael, che molti anni dopo avrebbe curato anche il copione dell'ultimo film di Kubrick "Eyes wide shut". Questo film è la cronaca di una relazione affettiva e matrimoniale fra Joanna e Mark nell'arco di dodici anni, narrata in maniera non lineare con l'uso continuo di flashack e flashforward che ci conducono in diversi momenti del rapporto fra i due protagonisti. E' una pellicola nel fondo molto amara, che mostra le gioie ma soprattutto i dolori del matrimonio con uno sguardo partecipe, facendo un'analisi certamente non idealizzata del legame affettivo, ma anzi piuttosto problematica e di timbro malinconico e alquanto pessimista. Alla sua uscita non fu un successo di pubblico nè di critica, ma oggi ha acquisito un sapore molto moderno, che lo pone in un certo senso in sintonia con lo stile da New Hollywood che andava affermandosi in quegli anni. La regia di Donen è nervosa, palpitante, utilizza le ambientazioni francesi con un gusto della composizione visiva spesso raffinato, ricorre a uno struggente leitmotif musicale di Henry Mancini, dirige in modo energico una deliziosa Audrey Hepburn, qui bravissima sul registro più drammatico di certe sequenze, e un Albert Finney altrettanto in forma, che forse non si giova completamente della caratterizzazione piuttosto negativa, a tratti quasi da bruto, del suo personaggio, mentre se Raphael avesse smussato un pò le tinte probabilmente il suo Mark ne avrebbe guadagnato in intensità, al pari della splendida Joanna della Hepburn. Naturalmente si sarà capito che si tratta di un bel film, maturo e ben risolto, a cui si può muovere comunque qualche appunto: la sconnessione temporale dei vari frammenti può risultare affascinante a livello stilistico, ma in certi momenti la continuità può apparire piuttosto oscura, non risultando chiaro allo spettatore in che fase del rapporto si può collocare il dato frammento; anche la scelta di privilegiare esclusivamente i viaggi per la Francia della coppia appare a un certo punto un espediente un pò forzato e irrealistico, perché lo spettatore non riesce a ricollegare a un'esperienza concreta e riconoscibile la storia di una coppia che evolve attraverso diverse fasi trovandosi continuamente in viaggio, senza mai mettere radici da qualche parte. Peccato, perché se non fosse per questi difetti il film raggiungerebbe un livello espressivo e artistico sicuramente notevole, ed è comunque da mettere all'attivo come una delle migliori riuscite del regista Donen al di fuori del territorio da lui prediletto del musical.
voto 8/10
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