Regia di Stanley Donen vedi scheda film
Vento di New Hollywood. INVENTIVO 8,5
Anche se Donen non rientra (?) nella 'rinomata' lista della New Hollywood, anzi il suo nome é collegato ai fasti dell'ultima fase classica dell'industria cinematografica americana, questo titolo coglie tanti degli aspetti di quella 'rinascita autoriale'. Le basi produttive mainstream sono solide e collaudate intendiamoci (le stars, la musica, le locations) ma è nel montaggio e nella narrazione (e quindi nello sviluppo dei caratteri) lo spirito 'nuovo' del film. Il tempo si dilata congelandosi, perdendo la dinamicità inesorabile del suo avanzare attraverso dei continui salti temporali, contestualizzando e ancor di più cogliendo l'essenza delle emozioni, 'eternizzandole' in un luogo astratto tanto che un amore diventa l'Amore. Poche commedie (e film) raggiungono le profondità di Due Per La Strada scardinando le regole del racconto, come scardina le nostre vite l'innamoramento. Ecco Donen lascia che il sentimento 'monti' da solo le immagini curandosi di tenere gustosi e geniali raccordi (spesso auto...), dove il filo rosso diventa stupendamente irrazionale. E' una bella botta per lo spettatore perché i punti di riferimento spariscono o meglio cambiano forma, indebolendo le autodifese emotive-standard agevolando così l'empatia e la commozione in un crescendo di immedesimazione nei due personaggi. Dunque aperta la via ai nostri cuori, il gioco è fatto e capiamo alla fine che forse la vita non ha un senso lineare e compiuto ma è ondivaga e tumultuosa un continuo attrarsi-respingersi fra noi stessi e gli altri. La sofferenza interiore che patiamo per arrivare a questo messaggio d'autore è alleviata dal vedere Audrey Hepburn e Albert Finney flirtare e litigare, dei sublimi messaggeri d'amore.
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