Regia di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi (II) vedi scheda film
Dopo che la società per la quale lavora viene acquisita da una compagnia americana dalle (apparenti) inclinazioni green, il signor Imbruttito (Lanzoni) viene licenziato (mentre suo figlio fa carriera nella stessa azienda). Si trova così a doversi arrangiare come rider, grazie anche all'aiuto di un immigrato di seconda generazione. Riuscirà il signor Imbruttito a capire la lezione che gli ha riservato la vita?
Sequel ideale di Mollo tutto e apro un chiringuito, il film del collettivo Il terzo segreto di Satira riporta sul grande schermo il personaggio del Milanese Imbruttito, bonaria parodia del tipico bauscia meneghino, rampante, razzista e subdolo. Come quasi sempre accade, il travaso dalla rete (Youtube, Instagram e Facebook) al cinema produce l'effetto di un'operazione gonfiata allo spasimo, per la quale è necessario - pur di portare in sala o su piattaforma qualche spettatore - replicare all'infinito i meccanismi del web. E infatti Ricomincio da Taaac gioca sull'autocitazionismo, sui rimandi agli influencer di internet (Ruben Bondì, Mirko Mengozzi), sulla presenza di volti noti della televisione (Raul Cremona, Francesco Mandelli, Lele Adani, Licia Colò) e sul contributo di qualche rapper (Jake La Furia). Il tutto profila, con ogni evidenza, un prodotto tipicamente lowbrow, a uso e consumo del pubblico da reti Mediaset (e infatti produce Medusa Film).
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