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The Crow

Regia di Rupert Sanders vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su The Crow

di John_Nada1975
5 stelle

La cosa più paradossale che si è nel suo piccolo e ininfluente abbattuta sul rifacimento del film del 1994 di Alex Proyas, è una mini-recensione nella quale viene testuale detto che ''le musiche sono orribili".

In effetti, con "Disorder" dei Joy Division, "M.E." di Gary Numan, "Total Depravity" dei The Veils, "What Went Down Audio" di Foals, Cascadeur con "Meaning'' in versione corale, più il Preludio n°6 del Libro I."Des pas sur la neige" di Claude Debussy per la lunga sequenza trucidissima di combattimenti e ammazzamenti splatter più balletto classico, al Teatro dell'Opera di Praga, e potrei continuare con gli altri brani ancora contenuti nella colonna sonora, si può dire che la scelta musicale operata per Rupert Sanders, sopravanza e non di poco, almeno in questo, quella del film originale.

Per la serie inesauribile dei pareri di internet nel quale tutti siamo "ingabbiati", e che hanno tutti uguale espressione e "cittadinanza", anche i più puzzolenti.

Per il resto già il sopravvalutatissimo cinefumettaro originale di Proyas non era diciamocelo granché, reso unico dalla morte del protagonista Brandon Lee che ne ha così suggellato un"'aura" da film maledetto per un racconto super "dark".

Quindi, anche il curato e visivamente corretto ma risaputo rifacimento (e debitore di tutta una recente e di successo  scuola action dai violentissimi- ma velocissimi quindi senza troppo colpo infierire- combattimenti e sparatorie alla Chad Stahelski)di Sanders, regista che viene da un cinema prettamente visivo ma a cui non si può certo mai chiedere di proporre qualcosa di nuovo, e originale, non è dunquepoi questa "lesa maestà", e come "rifacimenti", "reboot", "prequel", "filoni in linee temporali alternative" e pletora cantante, ve ne sono di ancora ben più logori e sfiancanti.

Certo, la Rep. Ceca e Praga, come ambientazioni americane non aiutano in quanto ad atmosfera e verosimiglianza con la originale "graphic novel", per quanto bene possano essere riprese e fotografate da Steve Annis.

Troppe melensaggini e romanticherie da platee adolescenziali, molto più che nell'originale nel quale i due innamorati alla follia protagonisti morivano fin dall'inizio, qui ci dobbiamo sorbire il tutto fin dal momento in cui si sono conosciuti un pò troppo da romanzetto rosa per ragazzine punkettare, o ''trappare'', come si direbbe oggi.

 

John Nada

 

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