Un padre di famiglia, messo alle strette dai debiti, decide di approfittare di una circostanza unica e imprevedibile per scomparire. Dopo molti anni vissuti lontano dal proprio paese sotto falsa identità, una scoperta casuale mette alla prova l'irresistibile tentazione di voler sapere come è andata avanti la vita dei suoi cari in sua assenza. La curiosità si trasforma presto in ossessione: può un'intera vita scomparire ed essere dimenticata? Si può iniziare da zero e non guardare mai indietro?
Thriller dal ritmo rallentato, buona la regia e la fotografia. La storia è ben raccontata ed ha una sua originalità. Il protagonista è verosimile e si riesce ad entrare in empatia, grazie alla bravura dell'interprete. Il finale è frettoloso e forzato, poco incisivo rispetto al tema del film. Voto: 6
Dall'Argentina arrivano spesso storie di esistenze travolte dai debiti. Come "Riposa in pace" il cui protagonista è un moderno Mattia Pascal a cui il caso offre l'occasione di darsi per morto. Buon ritmo e buoni espedienti narrativi per rendere coerente lo sviluppo del film. Solo il finale convince poco, con una conclusione alquanto forzata.
Buenos Aires, 1994. Sommerso dai debiti, l'industriale Sergio Dayan (Furriel) approfitta di un attentato, al quale sopravvive, per far perdere le proprie tracce e trasferirsi in Paraguay. In questo modo la sua famiglia, che lui ama moltissimo, potrà riscuotere l'assicurazione sulla vita sottoscritta dall'uomo. Passano gli anni, molti. Arriva persino Facebook. Ed è da quella… leggi tutto
Buenos Aires, 1994. Sommerso dai debiti, l'industriale Sergio Dayan (Furriel) approfitta di un attentato, al quale sopravvive, per far perdere le proprie tracce e trasferirsi in Paraguay. In questo modo la sua famiglia, che lui ama moltissimo, potrà riscuotere l'assicurazione sulla vita sottoscritta dall'uomo. Passano gli anni, molti. Arriva persino Facebook. Ed è da quella…
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Commenti (3) vedi tutti
La sceneggiatura non è un gran che, ma si lascia guardare.
commento di gruvierazThriller dal ritmo rallentato, buona la regia e la fotografia. La storia è ben raccontata ed ha una sua originalità. Il protagonista è verosimile e si riesce ad entrare in empatia, grazie alla bravura dell'interprete. Il finale è frettoloso e forzato, poco incisivo rispetto al tema del film. Voto: 6
commento di GARIBALDI1975Dall'Argentina arrivano spesso storie di esistenze travolte dai debiti. Come "Riposa in pace" il cui protagonista è un moderno Mattia Pascal a cui il caso offre l'occasione di darsi per morto. Buon ritmo e buoni espedienti narrativi per rendere coerente lo sviluppo del film. Solo il finale convince poco, con una conclusione alquanto forzata.
commento di Peppe Comune