Regia di Montgomery Tully vedi scheda film
Un discreto noir inglese, se così si può dire. E' diverso dai modelli americani, ma neppure tanto. Anche qui c'è troviamo una storia torbida, che rivela via via la corruzione e il marcio di tutto l'ambiente dove si muove il protagonista. L'evento che innesca la vicenda, cioè l'incombente fallimento della ditta e l'infelice idea del direttore, è in pratica la leva che alza la grossa pietra, sotto la quale si agitano serpenti velenosi e scorpioni. In complesso, è un film abbastanza pessimista.
Uno dei punti forti del film è il muso duro di Dane Clark, e certi personaggi di contorno, come la segretaria innamorata di lui; le sue segrete smorfie di frustrazione sono ben rappresentate e dipingono bene il suo amore infelice. O, dall'altra parte, è interessante la barista sbandata e dipserata innamorata di Paul. Meno efficace, invece, ho trovato la figura della moglie, forse a causa dell'attrice o delle indicazioni della regia. Alla fine mi è sembrato che la sua recitazione non sia stata aderente al personaggio e al suo carattere.
Non un gran film, ma dignitoso nel suo piccolo e degno della visione.
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