Regia di George A. Romero, Dario Argento vedi scheda film
Visto nell' ottica dell' omaggio ad Edgar Allan Poe, credo si possa affermare che questo "Due occhi diabolici" abbia assolto il proprio compito solo parzialmente. Di citazioni e rimandi ai racconti del celebre autore, il film è ricolmo ma nonostante alla regia si trovino due importanti esponenti del genere horror, le atmosfere create non rendono pienamente giustizia alla crescente angoscia che grondava dalle pagine di racconti come "La caduta della casa degli Usher", "Il cuore rivelatore" o "Il gatto nero" giusto per citarne alcuni. Ci si avvicina forse Romero nel suo capitolo su Valdemar ma solo nei dieci minuti finali e ciò non basta a salvare la prima ora della pellicola caratterizzata da un' insolita lentezza e staticità della vicenda che lascia lo spettatore piuttosto indifferente. Argento è sicuramente più diretto ed il suo capitolo si svolge con maggiore fluidità fra belle intuizioni di regia, una discreta colonna sonora firmata Donaggio ed un' arcigna interpretazione del sempre bravo Keitel. Strano ma vero, dal confronto fra i due cineasti, quello ad avere la sorte migliore è proprio il nostro connazionale. Non l' avrei mai detto ma del resto, questo è anche stato il suo canto del cigno ; dal successivo "Trauma" in poi, il regista romano, non è più stato lo stesso.
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