Regia di Ricky Gervais vedi scheda film
Un uomo si avvicina ai binari del treno, in un punto isolato della campagna. Vuole farla finita. Immediatamente di seguito si affaccia pochi metri più in là una donna, animata dai medesimi propositi. Istintivamente lui cerca di attaccare discorso, ma lei non sembra interessata alle chiacchiere: mancano solo sette minuti all'arrivo del treno.
Si tratta di un lavoro su commissione della BBC, con due buonissimi protagonisti (Joe Wilkinson e Seroca Davis), sceneggiato oltretutto da altri (Harry Carlile e Jonathan Parramint), ma il nome che salta all'occhio prima di tutti è per forza di cose quello del regista: Ricky Gervais. Di suo non c'è nulla nel copione, eppure sembra una storia totalmente 'alla Gervais': una persona decide di suicidarsi, ne incontra un'altra con la stessa idea nello stesso momento e nello stesso posto: la situazione si fa molto presto ridicola, nonostante i presupposti iniziali. È un ridicolo amaro, si capisce, che evidenza le miserie umane e i dialoghi – cioè tutto ciò che conta nel cortometraggio, essenzialmente – non fanno altro che sottolineare l'assurdità di quell'incontro e di quelle decisioni drastiche, irreversibili e dense di conseguenze. Il finale è effettivamente a sorpresa ed è ingiusto rivelarlo qui: 7 minutes vale la pena della visione, anche per la breve durata (10 minuti circa). 6/10.
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