Regia di Terry Zwigoff vedi scheda film
Le amiche Enid e Rebecca hanno appena finito il liceo, non intendono iscriversi all’università, cercano lavoretti per poter affittare una casa, affrontano la vita con disincanto e sarcasmo e tormentano bonariamente un loro coetaneo (“Caro Josh, eravamo passate per scopare con te ma tu non eri in casa: ragione per cui devi essere gay”); Enid si destreggia fra un padre distratto, un’odiosa aspirante matrigna, un corso di recupero estivo e un impacciato collezionista di vecchi vinili che all’inizio le sembra patetico ma poi la attrae. Ritratto amarognolo di un’età incerta, sospesa fra adolescenza e vita adulta, voglia di crescere e paura di affrontare l’ignoto: cinema indipendente americano nella sua versione migliore, quella che non si perde in carinerie e autocommiserazioni ma presenta personaggi credibili e umani nelle loro debolezze. Toccante prova di Thora Birch, che poi purtroppo è quasi sparita dalla circolazione; e Steve Buscemi, con la sua faccia da fumetto e la sua aria dinoccolata, fa ridere anche prima di aprire bocca (“Bisogna trovare un posto dove puoi conoscere donne che abbiano i tuoi stessi interessi” “Magari non la voglio incontrare, qualcuna che ha i miei interessi: io li odio, i miei interessi”). Un po’ ripetitiva la parte centrale, ampiamente riscattata dal finale sognante in cui Enid si ritrova seduta su una panchina ad aspettare un autobus che porta chissà dove.
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