Regia di Giulia Innocenzi, Pablo D'Ambrosi vedi scheda film
Cosa c'è dietro la carne che acquistiamo? Se lo domanda Giulia Innocenzi, giornalista d'assalto, che con Pablo D'Ambrosi e una serie di collaboratori a cui certo non difetta il coraggio, è andata a vedere cosa accade dentro gli allevamenti intensivi (di polli, di suini e di mucche da latte) che ricevono lauti incentivi dall'Unione Europea. Come risposta, allo spettatore arriva un potentissimo pugno sullo stomaco che ribadisce in maniera eloquentissima quanto disse Paul McCartney in un suo celebre apoftegma: "se gli allevamenti avessero le pareti di vetro, tutti diventerebbero vegetariani". E infatti nel documentario di Innocenzi e D'Ambrosi si assiste a una crudeltà senza sconti: animali costretti in spazi che definire angusti è un eufemismo, torturati, uccisi, costretti al cannibalismo, malati, ammucchiati in montagne di carcasse, tenuti nei più luride porcilaie, senza alcuna cautela sanitaria, riempiti di antibiotici. Ma quel che è peggio è che la giornalista e i suoi sodali hanno provato a vedere come avrebbero reagito i lobbisti di Bruxelles alle proposte (inventate) di intervenire geneticamente (per esempio, con galline senza piumaggio, così da accelerare il processo produttivo), ricevendone puntualmente risposte entusiastiche. Dal che risulta chiarissimo che Food for profit - che un avveduto ministro dell'istruzione proietterebbe nelle scuole - è un film fortemente politico che, sul solco del cinema di Michael Moore (animazioni, ritmo, ma - in questo caso - zero ironia), chiarisce benissimo l'impatto degli allevamenti intensivi non solo sul malessere animale, ma anche e soprattutto sul cambiamento ambientale. Con i parlamentari dell'EU che brindano ai profitti sempre più sostanziosi, mentre i cittadini vengono avvelenati.
Rimane un interrogativo di fondo: visto che la Terra è sempre più popolata, che la carne deriva da allevamenti tutt'altro che sostenibili (meglio non immaginare cosa fanno in Cina), che la pesca a strascico sta distruggendo gli ecosistemi marini e riducendo al minimo la biodiversità, che gli OGM sono sospetti, che gli antiparassitari sulle piante sono un vettore venefico, che la farina di grillo è un tabù e la carne coltivata una trovata recepita come satanica, cosa mangeremo in futuro? Aspettiamo una risposta dall'illuminato ministro Lollobrigida.
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