Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Apprendo da altre opinioni che questo film di Mazzacurati vuole essere una sorta di omaggio ad un film di Comencini del '61. Questo mi spiega in parte il perchè "A cavallo della tigre", a differenza di altri lavori del regista, risulti meno efficace ed un pò più approssimativo. Guido è un povero diavolo con debiti di gioco che s' innamora di una giovane soubrette con figlia a carico ; per dare una svolta alla propria vita e saldare i vari sospesi, i due decidono di rubare l' incasso di un supermercato ma lui viene preso subito e finisce in prigione. A 18 giorni dalla fine della pena, lo sfortunato protagonista si trova coinvolto nell' evasione di un pericoloso galeotto turco. Diventato fuggiasco, andrà in cerca dell' amata e del bottino mai recuperato dalla polizia ma sorprese ed imprevisti sono dietro l' angolo. Come si suol dire, parecchia carne al fuoco e a farne le spese sono soprattutto i personaggi e lo sviluppo della vicenda che risulta un pò troppo "compresso" (l' utilizzo dei flashback non è certo la scelta più appropriata) e perde credibilità. Appena abbozzati i personaggi della Cortellesi e Citran, inesistente quello della bambina e troppo caricaturato quello di Kurtiz. In compenso c'è un Bentivoglio che da solo trascina tutto e tutti ed offre l' ennesima interpretazione degna di nota.
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