Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Un agente di sicurezza indebitato inscena una rapina con la complicità della sua amante, finisce in galera, viene coinvolto in un’evasione. Il problema del film è che, considerato all’interno della filmografia di Mazzacurati, sembra la brutta copia del precedente La lingua del santo, di cui riprende pari pari lo schema (l’impresa di due sfigati, con i problemi sentimentali di uno di loro sullo sfondo) ma in modo meccanico e senza inventiva. Funziona abbastanza bene la prima parte, poi si perde in troppe inverosimiglianze e, nonostante i personaggi si agitino parecchio, l’insieme si ammoscia. La voce narrante della ragazzina, che si fa sentire solo all’inizio e alla fine, resta come sospesa. Discreto e nulla più.
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