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Campo di battaglia

Regia di Gianni Amelio vedi scheda film

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La recensione su Campo di battaglia

di steno79
7 stelle

Gianni Amelio è uno dei grandi vecchi del cinema italiano, continua per la sua strada senza tentennamenti, anche se la critica nostrana sembra avergli voltato le spalle già da anni. "Campo di battaglia" è un film certamente dignitoso, magari non una delle sue opere maggiori in assoluto, ma non è un film di cui ci si possa liberare in maniera sbrigativa, come ha fatto una parte della stampa alla mostra di Venezia.

Il film è una requisitoria contro la guerra e un'analisi del conflitto di coscienza da parte di due ufficiali medici che si trovano a curare soldati feriti provenienti dal fronte della prima Guerra mondiale: il dottore interpretato da Gabriel Montesi vuole che i soldati guariscano in fretta per tornare al fronte, quello interpretato da Alessandro Borghi invece è pronto a causare ferite ulteriori per allontanare definitivamente il ritorno alla trincea.

 Amelio sviluppa questo conflitto etico con una dialettica cinematografica che regge bene almeno per tutta la prima parte, che risulta avvincente e ben strutturata nella sceneggiatura ispirata al romanzo "La sfida" di Carlo Patriarca, con la presenza del personaggio femminile interpretato da Federica Rosellini che completa un triangolo che fa scintille soprattutto nei dilemmi legati alla morale, a cosa è giusto fare per un medico posto in una situazione estrema in un ospedale militare che sembra una location di un film dell'orrore. Se il richiamo esplicito a pellicole memorabili del filone antimilitarista come "Orizzonti di gloria" di Kubrick nella scena della fucilazione del soldato che si era automutilato funziona e testimonia di una cinefilia genuina nel regista, alcuni snodi della trama nella parte conclusiva appaiono però più forzati, meno efficaci, soprattutto il voler concludere sulla strage dell'epidemia Spagnola, equiparata ovviamente al COVID, con un richiamo all'attualità forse troppo insistito.  È un peccato, dunque, che nel finale il film disperda un po' di quella forza e di quell'equilibrio registico che avevano accompagnato la pellicola fin dalle prime scene, ma nel complesso mi sembra comunque un lavoro da raccomandare per l'acutezza nella caratterizzazione dei personaggi, anche dei numerosi soldati semplici fatti parlare nei rispettivi dialetti, per le buone interpretazioni degli attori, in particolare il terzetto dei protagonisti con un Borghi che si esprime con accento veneto una spanna sopra gli altri.

Stavolta Amelio aveva poche chance di prendere un premio, ma si spera che il suo pubblico non lo abbandoni e si rechi nei cinema a vederlo, il premio forse più gradito per un artista che ha ancora molto da dire.

Voto 7/10

Gabriel Montesi

Campo di battaglia (2024): Gabriel Montesi

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Ultimi commenti

  1. ezio
    di ezio

    Amelio è sempre una garanzia...il Leone lo vinse già anni fa...a noi basta...grazie Stefano

    1. steno79
      di steno79

      Mi conforta che anche tu sei a favore del regista, perché molti ormai tendono a sminuire la sua opera. Sì il Leone lo vinse con Così ridevano e per fortuna che almeno una volta le giurie hanno riconosciuto il valore del suo cinema. Grazie Ezio

  2. pippus
    di pippus

    Ciao Stefano, l'ho visto e apprezzato ieri. Azzeccata e condivisibile opinione la tua. Un saluto.

    1. steno79
      di steno79

      Grazie mille Paolo del tuo gradito commento, sono contento che ti sia piaciuto

  3. hallorann
    di hallorann

    Sono d'accordo con le tue parole iniziali: la critica sembra non apprezzarlo a dovere (per una sua certa permalosità? Ma quale autore non lo è?). E io sono tra gli spettatori che ha apprezzato anche quest'opera. Un saluto

    1. steno79
      di steno79

      Grazie mille Antonello, è un piacere risentirti

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