Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il debito felliniano in varie opere di Woody Allen è riscontrabile,e non sfugge a questa prerogativa "Alice",che deve molto a "Giulietta degli spiriti",almeno nello spunto del racconto.Allen,qui solo regista,esplora l'inconscio della borghese Alice ,non molto felice,che capirà di dover cambiare direzione alla sua vita dopo che le si è "aperta la mente".Mia Farrow è intonata,come spesso accade nei film diretti dall'autore di "Io & Annie" gli interpreti danno qualcosa in più,e il film è gradevole e pacatamente riflessivo.Non cerca il riso ,lascia sorridere raramente,e forse non è uno dei titoli più significativi di una carriera esemplare.Però è una meditazione sulla psicologia femminile garbata e non superficiale,che emana simpatia.
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