Regia di Woody Allen vedi scheda film
Alice è in una favola (il paese delle meraviglie), ma non sa godere della sua vita in apparenza perfetta. La chiave per passare 'oltre lo specchio' è - guarda caso - nella magia, elemento sempre fondamentale nel discorso di Allen (che associa magia e finzione, ovvero fantasia e cinema). Gli spiriti che compaiono ad Alice non possono non richiamare da vicinissimo quelli della Giuletta felliniana, il disincanto cui viene sottoposta Alice è praticamente il medesimo di quello che travolge la Masina. Sorprende l'atipica luce positiva sotto cui Allen inquadra la storia, creando un film-fiaba in cui l'evoluzione della protagonista sta tutta nella presa di coscienza delle 'meraviglie' che ha nascoste dentro di sè: ogni tanto c'è un lieto (al 100%) fine anche per lui.
Alice vive una vita apparentemente soddisfacente: marito, due figli, un discreto lusso, amiche con cui confidarsi. Eppure qualcosa in lei non va; un guaritore cinese suggeritole da un'amica la ipnotizza e le somministra erbe magiche che le causano allucinazioni e persino invisibilità. La vita per lei cambia, trova un amante e scopre che anche il marito la tradisce;
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