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Caccia al serial killer

Regia di Mario Azzopardi vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Caccia al serial killer

di Ted_Bundy1979
4 stelle

Derivativo e a imitazione di altri film sui serial killer di più successo e maggiore notorietà, ispirato parzialmente ad una figura vera di essi, è diretto dal punto di vista della regia correttamente da un professionista collaudato come il maltese-canadese Mario Azzopardi.

E' però ucciso per metà da una piatta fotografia di stampo televisivo e tipicamente anni '90, che lo disossa come fa il suo assassino protagonista, di ogni possibile atmosfera. Si salvano gli esterni, sempre splendidi di Chicago gelida, innevata e invernale, ma sono troppo pochi. 

Sarà per il suo passato "chicagoano" nella leggendaria "Hill Street giorno e notte", che vi è anche una piccola parte per Mimi Kuzik come ex moglie di un poco convinto e incisivo come in ben altre occasioni(in quegli anni già faceva moltissimi di questi titoli da consumo veloce e di ogni genere, probabilmente "gastronomici"), Rutger Hauer.

Ex medico patologo in pensione e divenuto famoso scrittore di best Sellers proprio partendo dal caso del "Bone Killer" mai risolto, e che dopo 7 anni pare essere tornato per minacciare tutti quelli che gli sono vicino, a cominciare dal figlio anch'egli patologo sulle orme del padre, e disossando da vivo varie parti osse del corpo al suo sequestrato agente letterario. Recapitandole insanguinate tra le pagine del suo libro(citazione Peter Neal?), e anche in carta regalo e scatole infiocchettate di compleanno.

E le scene delle torture e mutilazioni, pur nella loro gratuità ma per fortuna non particolarmente efferata e stomachevole, sono le scene migliori del film.

Ritorno dagli anni '80 di Barbara Williams nella parte della poliziotta incaricata delle indagini dal superiore Robin Gammell(il film batte infatti bandiera produttiva canadese) del caso e al fianco di Hauer, all'inizio sospettosa, poi vittima dello stesso killer, molto poco "insospettabile" appena entra in scena l'attore.

Altrettanto poco ma il film nella sua compiutezza, è soltanto un compitino corretto ma poco più e che si fa dimenticare abbastanza in fretta, tra la miriade di prodotti simili realizzati negli anni '90,  che già erano pienamente parte di un cinema che faticava molto a distinguersi, sotto il punto di vista estetico e stilistico, rispetto ai prodotti ''medi" pure televisivi incomparabilmente superiori, degli anni '70 e '80.

Stranamente ha un certo "status" di piccolo culto negli Stati Uniti. Almeno per appassionati o "completisti" dello sterminato, aureo filone dei SK.

Colonna sonora assolutamente insignificante.

 

Ted_Bundy1979

 

 

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