Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
42TFF: ZIBALDONE
La intraprendere veterinaria cinquantenne Anna, si trova sui malgrado costretta ad accompagnare la poco sopportata Aysè, badante turca con capelli turchini del padre appena defunto, quando dal testamento viene fuori che il genitore le ha lasciato in eredità una vecchia testiera del letto presso cui ella lo ha accudito.
Il viaggio lungo i Balcani necessario per raggiungere la Turchia, permetterebbe as Anna di rivedere ilarito, un diplomatico sempre all'estero per lavoro, che ella sente periodicamente, ma non vede più da mesi.
Il percorso è ravvivato dai caratteri accesi e non proprio coordinati delle due donne, che non perdono occasione per rinfacciarsi scaramucce, fino almeno al momento in cui scopriranno che, da alleate, possono sconfiggere chiunque ed arrivare lontano, fino a trovare l'amore vero.
Questo è il film che Nichetti si prodiga a girare, con mille difficoltà e problemi di.budget, dopo oltre vent'anni dalla sua ultima regia.
A seguirlo, in una sorta di film nel film - incastro che ha spesso caratterizzato il cinema giocoso, surreale e pieno di trovate di Maurizio Nichetti - due blogger di grido seguono la troupe documentando l'avvenimento, descrivendo le problematiche che sorgono sui vari set sia in loco, sia in studio, dovendovi ricorrere a causa di problematiche legate alla pazza metereologia che contraddistingue questi ultimi anni di clima impazzito a causa del surriscaldamento.
E poi il gran finale con la presentazione di gala del film, che permette al "fumetto" Nichetti di giocare un altro scherzo ironico a secstesso e allo spettatore.
È sempre un gran piacere ritrovare un grande personaggio originale ed unico nel mondo cinematografico italiano come è senza dubbio Maurizio Nichetti, col suo estro da menestrello tutto scatti e poesia, bontà e malizia, in grado spesso di catturare lo spettatore con una poetica che lascia il segno e che si ricorda ancora nelle sue indimenticate vette artistiche (dall'esordio "col botto" dell'onomatopeico Ratataplan al magnifico Ladri di saponette, fino al Volere volare , risposta italiana a Roger Rabbit).
Amichemai funziona soprattutto grazie alla complice alchimia che rende spassosissimi i frequenti duetti tra le due mattatrici, ovvero la fidata interprete di riferimento dagli esordi ormai lontani, grandissima, irresistibile, caustica, comicissima Angela Finocchiaro e la divertentissima e non meno risoluta Serra Yilmaz.
Poi certo le blogger impiccione sono noiose e fuori luogo coerentemente con i rispettivi ruoli in po' superficiali, un po' parassitari, di chi fa sermoni politicamente corretti e non approfondisce nulla che non resti meramente teorico.
Ma la forza del piccolo, esile ma per nulla banale film per fortuna sta altrove: nel genio, seppur solo a sprazzi, con cui l'autore e regista surclassa le difficoltà ed insidie narrative con escamotage che rasentano la genialità, e tratteggia con ironia aspetti e tratti di una famiglia disfunzionale-tipo, nonché gli atteggiamenti servili ed approfittatori, maliziosi e disonesti che sopravvivono spavaldi tra i set e nei dintorni di un sistema complesso come è il mondo della produzione cinematografica.
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