Regia di Andrea Jublin vedi scheda film
Lillo e la sua ex moglie Geppi Cucciari addestrano cani. Lui è costretto a darle il suo cane e per riaverlo deve dimostrare di sapersi guadagnare da vivere. Per una bizzarra coincidenza Lillo diventa un addestratore di... bambini.
E dire che il periodo “mettiamo Lillo in una commedia ridanciana per famiglie, farà un botto di soldi” sembrava finito. E invece, presumibilmente fuori tempo massimo, ecco che arriva questo Gli addestratori, film semplicemente inutile che racconta tutto ciò che serve sapere già nel titolo. Lillo (alias Pasquale Petrolo – lo si specifica non perché sia qui utile in qualche modo, ma perché questo testo andrà pur riempito in un modo o nell'altro), Geppi Cucciari (che conferma che neppure il cinema è la sua dimensione), Francesco Pannofino, Anita Caprioli, Giovanni Vernia e Massimo De Lorenzo prendono parte a questa farsetta ambientata nel mondo degli educatori cinofili, le cui sequenze migliori rimangono invero quelle con protagonisti gli animali; produzione Lucky Red con distribuzione Amazon Prime Video, Gli addestratori vive di situazioni stereotipate all'ennesima potenza, personaggi scritti con il pennarello a tratto grosso e di buoni sentimenti a palate, tra cani, bambini e risatine facili facili. Lieto fine, nemmeno a dirlo, incluso nel prezzo. Un'ora e mezza di durata, con un copione che reca le firme di Michele Abatantuono e di Lara Prando. Per Andrea Jublin si tratta della terza regia in lungometraggio. 2/10.
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