Regia di Michele Mellara, Alessandro Rossi vedi scheda film
Fortezza Bastiani è il nome dato da cinque studenti universitari al loro appartamento. Omaggio al romanzo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati e confessione collettiva per un campionato dell'attesa. Esami mai dati, incerti e corrotti dottorati di ricerca, assegni dei genitori. I corridoi, i cortili, le aule dell'università (i due registi si sono entrambi laureati al Dams di Bologna) come deposito di ossa, pietre e frustrazioni. La casa della vita giovanile è un incrocio di disordine e di false partenze. Collezione di sveglie, torte, cene, risvegli intontiti e feste sudate. Il film è diviso in cinque atti e in un intermezzo amoroso e descrive con stile impressionistico le dispense di una vita spolpata, avvolta nell'ovatta bolognese, tutta portici e priva di cielo, che assopisce e culla in una giovinezza che non è una primavera di gaiezza. "I miserabili" di Hugo e i notiziari di una radio privata, un ambizioso spettacolo teatrale e le borse di studio, gli esami possibili e gli incontri fallimentari con i professori, le pallottole non curvano e il domani è pieno di tornanti.
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