Regia di Andreas Dresen vedi scheda film
Le regole del "Dogma" di Lars Von Trier hanno generaro cloni non autorizzati che però inevitabilmente rimandono all'originale! E così vedendo Catastrofi d'amore del regista tedesco Andreas Dresen (camera a mano, luci ed ambienti "naturali", tagli di montaggio essenziali) sembra di assistere ad un nuovo capitolo di una "storia del cinema" che dell'immediatezza e di una realtà mostrata senza alcun filtro ne ha fatto il suo Credo. La vita infatti delle due coppie vicino ai quarant'anni che vivono a Francoforte sull'Oder, nella Germania orientale, è raccontata dal regista con naturale schiettezza: abitudinaria, senza alcuna via d'uscita e sentimentalmente piatta. E' inevitabile quindi che l'amicizia tra Chris (Thorsten Merten) e Katrin (Gabriela Maria Schmeide) con Uwe (Axel Prahl) ed Ellen (Steffi Kuhnert) si trasformi in un gioco di scambio di coppie che vede in Chris ed Ellen gli adulteri che metteranno in movimento e risveglieranno la vita di personaggi demotivati. Ma inedito e personale è l'ironia, la compiacenza, l'affetto che il regista ha per i suoi protagonisti avendo inoltre l'amorevole cura di offrire loro piccoli miracoli quotidiani ancora capaci di farti credere nella vita. Supportato da un cast d'attori emozionanti per fisica spontaneità, Catastrofi d'amore (Orso D'Argento al recente Festival di Berlino) se maggiormente sorretto da una scrittura più originale e da una regia ancora più coraggiosa e fuori le righe ne avrebbe di certo guadagnato in freschezza ed incisività. Ma un merito sicuramente gli va riconosciuto: mostrare uomini e donne che lavorano (come Chris, astrologo radiofonico o Uwe, simpatico ristoratore) , attività sempre poco focalizzata al cinema , e non astratti personaggi alle prese con irreali e poco coinvolgenti problemi di vita!
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