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Peccato originale

Regia di Mario Sabatini vedi scheda film

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La recensione su Peccato originale

di mm40
1 stelle

Triangolo amoroso nel quale lui si divide tra due lei: madre e figlia. A quest'ultima l'uomo ha inoltre affidato il bottino di una rapina, creando ulteriori tensioni.


Pur tenendo conto dei limiti registici di Anthony Green, vale a dire l'italianissimo Mario Sabatini, e anche facendo la tara di un periodo in cui il cinema italiano produceva in quantità più che in qualità, e l'abbassarsi degli standard della censura aveva lasciato campo libero a una vasta serie di pellicole scollacciate, esibizioniste, prive di argomenti concreti, ecco: Peccato originale è davvero inguardabile. Lo era anche per il pubblico del 1981, capiamoci: la trama – sceneggiatura dello stesso Sabatini – è inesistente, la recitazione (a parte i due nomi più grossi nel cast: Leroy e Brochard) a livelli amatoriali, la messa in scena è approssimativa e poco o nulla, in definitiva, funziona nel film per poterlo prendere un minimo sul serio. Come sia finito su questo set Philippe Leroy rimane un mistero, ma di errori nel corso di una lunga e intensa carriera se ne possono anche fare; anche per la già citata Martine Brochard la prospettiva artistica del prodotto è insolitamente bassa; nel resto del cast spiccano – si fa per dire – i nomi di Ines Pellegrini, Carlo Mammuccari e della giovane Elisabetta Virgili, già resa nota dal piccolo schermo. Scene di ballo inserite apparentemente a caso, dialoghi del tutto privi di fondamento logico, una narrazione ingolfata da ammiccamenti erotici superflui: Peccato originale è sul serio una delle opere meno comprensibili in un'epoca nella quale il cinema 'poveristico' prosperava nelle nostre sale. Per Sabatini/Green si tratta della quinta e ultima regia, a quasi due decenni dall'esordio con Squillo (1964): ritmi assolutamente giustificabili, considerando la qualità dei prodotti licenziati. 1,5/10.

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