Regia di Brett Ratner vedi scheda film
E'un buon thriller, con qualche infamia e qualche lode. Positivi certo i giudizi
relativi alle ambientazioni ed agli interpreti, personalmente ritengo che
Ralph Fiennes (Francis Dolarhyde) e Emily Watson (Reba McClane) abbiano
qualche merito in piu'. Un po' apatico (ma questo e' anche il personaggio)
Ed Norton e decisamente sotto tono H. Keitel. Per quel che riguarda
Hannibal-Hopkins si puo' dire che "la fa da padrone"; sornione, simpatico e
perfido suscita complicita', interpreta l'allegoria di Lecter.
Il giudizio complessivo puo' essere positivo (sufficiente) ma senz'altro si dividera'
in due fazioni.
Chi infatti non ha visto "Manhunter" (e/o letto il relativo libro) rimarra'
pienamente soddisfatto dal film (bravi interpreti, bella storia, belle
ambientazioni, fascinoso Lecter) e lo considerera' la giusta prefazione al
"Silenzio degli innocenti" (comunque migliore di Red Dragon).
Chi invece considera questo film come un re-make non puo' che veder il film
con occhio diverso. Il paragone nasce spontaneo, anche se si cerca di
"reprimere i ricordi", e mette in risalto tutte le pecche del film.
La cosa piu' evidente e' l'inutile risalto (rispetto alla storia originale)
che viene dato al Dr. Lecter (che si sia voluto far correre gente al cinema
puntando tutto sul famelico psichiatra?). Il fatto di portare cosi' in
evidenza (per fini commerciali) un personaggio che all'origine era marginale
destabilizza il resto del film. Infatti, se la vera storia era basata sul
dramma interiore dell'agente Gramahm durante le indagine di efferati
crimili, sullo studio della logica e della psicologia del killer e sulla
corsa contro il tempo per fermarlo, in Red Dragon si nota un po' di
confusione tra questi elementi perche' si insinua, ingombrante, la presenza
di Lecter. Queste circostanze rendono "discreto" un film che poteva essere
molto di piu'.
In ultima analisi sono tragicomiche alcune scene che richiamano palesemente il fratello maggiore "Silenzio delgi Innocenti" (vd. finale) che ricordano che questo "prequel" e' stato preceduto da ben piu' famoso "sequel".
La regia e' buona ma Ratner viene dal mondo dei video clip e si vede... infatti spesso risuta frammentaria e, se da una parte questo velocizza la storia, dall'altra toglie il tempo di concentrarsi sulle indagini. Un po' manierista e leziosa la sottolineatura di Lecter.
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