Regia di François Truffaut vedi scheda film
L'Amore,la Morte e la Memoria.Julien ha perso l'amatissima moglie e tutti i suoi amici nella Grande Guerra.A lei e a tutti i suoi amici persi tragicamente dedica l'ossessione del suo ricordo che viene simboleggiato da una candela accesa per ogni defunto in una cappella al cimitero,dopo che la sua casa è stata danneggiata da un fulmine .E anche quando incontra una giovane donna che sta elaborando ancora il dolore della perdita di una persona cara(l'unica non ammessa per rancore nella cappella di Julien) non viene distolto dalla sua mania ossessiva.La camera verde è un film figurativamente immenso,con una fotografia di Almendros che aggiunge ,se possibile,ulteriore bellezza formale.E'un film cupo,rischiarato appena dalle candele accese nella capellina in cui Truffaut,anche protagonista davanti alla macchina da presa,sembra confrontarsi con la propria paura della morte e soprattutto dell'oblio.Per gran parte del film si parla dell'elaborazione del lutto,poi il lato melodrammatico viene portato in primo piano allorchè è chiaro il sentimento di Cecilia(la giovane incontrata ad un asta) per Julien.E l'amore come già in Adele H viene negato.Ancora amore e morte.E Cecilia accende un altra candela,quella per Julien in un ideale proseguimento dell'ossessione dell'altro.La camera verde è un film in cui Truffaut parla di se stesso,si cita cinematograficamente(vedi il personaggio del ragazzino sordomuto che sembra una chiara reminiscenza de Il ragazzo selvaggio),nella camera molte delle fotografie appese sono di personaggi a cui Truffaut ha sempre riservato devozione.I temi trattati in questo film non sono inediti nella sua cinematografia:inedita è la cappa sulfurea che aleggia su tutto il film,il pessimismo che sembra attanagliare il personaggio di Julien(da considerare un alter ego di Truffaut alla stessa stregua di Antoine Doinel)tale da portarlo a votarsi anima e corpo a un lugubre culto che diventa la sua unica ragione di vita e che determina il suo totale distacco dalla realtà che lo circonda.Julien ha come il bisogno di essere traslato nella stessa dimensione in cui sono ora sua moglie e i suoi amici.Un film vibrante,quasi anomalo nella filmografia del suo autore ma guardandolo ci si accorge che è Truffaut al 100%.Senza ombra di dubbio.
figurativamente un film immenso
convince anche davanti alla macchina da presa
bellissima e molto brava
non male
ok
ok
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Come al solito un'ottima opinione. Ne approfitto per porti una domanda multipla. Nel film due sono i punti in cui Truffaut si incaponisce a non far luce. Il primo riguarda la moglie, bellissima, è presente per tutto il film come immagine e memoria che è costantemente aleggiante sul film. Ma sulla sua morte non si sa volutamente nulla.Altra figura continuamente sovrastante nel film è quella di Paul Massigny, suo collega ed unico vero amico, che però ad un certo punto viene cancellato dalla memoria perchè lo "ha tradito" e aggiunge che era un "donnaiolo". Ho idea che Truffaut non voglia fare un minimo di luce perchè sa che tra i due defunti c'è stato un rapporto, magari la moglie si è uccisa perchè ha subito pesanti advances dal donnaiolo ? Cosa ne pensi ?
Altro quesito: Julien non concepisce che una persona innamorata della moglie defunta possa nuovamente pensare ad un legame sentimentale con un'altra donna. Quando si accorge che un "pensierino" verso Cecilia comincia a fare breccia nel suo cuore, per non venire meno ai suoi principi, tenta di uccidersi per inedia e ne esce solo quando riceve la lettra di Cecilia, che dopo aver amato Messigny, gli dichiara il suo amore (tra l'altro natogli quando era adolescente). A quel punto Julien si precipita nella cappella e, ammettendo nel sacrario l'immagine di Martigny, di fatto confessa che anche lui prova, sia pure in ritardo, lo stesso sentimento per Cecilia. Ho Visto giusto o tutto questo è frutto della mia curiosità malsana ? Confesso che la parte finale mi sembra scada nel più trito melodramma e, a mio avviso, non conclude bene il film, per altro eccellente. Ho notato anche che di fatto non esiste una colonna sonora, salvo in tre punti di massimo raccoglimento in cui la spendida musica di Maurice Jaubert, classica, risuona con grande piacere ed opportunità. Susami se ti ho importunato ma mi fido del tuo parere se riterrai opportuno darmelo. Un saluto
mi sembra di ricordare che nel film non fosse specificato il motivo del tradimento di Martigny,sinceramente non sono neanche tanto sicuro che la moglie si sia suicidata.Credo che l'intepretazione che hai dato del finale sia giusta:è la lettera che gli fa cambiare idea ma a mio parere si verifica una specie di scambio:entra la foto di Martigny,entra Cecilia per continuare il rito funereo delle candele ma in cambio il loro amore rimarrà platonico e lui si lascerà morire appositamente.Non a caso il film termina con Cecilia che accende una candela per Julien.A me il finale è piaciuto molto perchè secondo me racconta cme meglio non si potrebbe l'impossibilità di amarsi tra Julien e Cecilia.Spero che non ti ho fatto aumentare i dubbi leggendo queste poche righe,ti ringrazio per i complimenti sempre graditi.Un saluto
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