Espandi menu
cerca
La camera verde

Regia di François Truffaut vedi scheda film

Recensioni

L'autore

claudio1959

claudio1959

Iscritto dall'8 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 89
  • Post -
  • Recensioni 1599
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La camera verde

di claudio1959
8 stelle

la camera verde film melodrammatico cupo e disperato, da vedere in ogni caso, come tutti i lavori di Truffaut.

La camera verde Francia 1978 la trama: In una città imprecisata della Francia sul finire degli anni venti, Julien Davenne è un reduce della prima guerra mondiale che lavora al giornale Le Globe come redattore addetto agli annunci funebri. Nella sua mente è sempre presente il pensiero della morte e della caducità della vita umana. Vive in una casa con la governante la signora Rambaud e Georges un ragazzo disabile e sordomuto. Il Davenne ha riservato al piano superiore “la camera verde” destinata al culto della giovane moglie Julie, morta da più di dieci anni in modo prematuro, qui ci sono oggetti appartenuti alla donna e molti suoi ritratti che ne tengono in vita il ricordo. La recensione: Opera cupissima di François Truffaut,un tributo commovente alla vita, al sentimento dell’amore ed alla morte, che tutto porta via, lasciando dolore e sofferenza nei sopravvissuti. Adattato da un romanzo di Henry James “L’altare dei morti”. Il film è apprezzabile e fruibile per lo stile e la perfezione delle immagini, delle elaborate inquadrature, dei silenzi che parlano, fotografato da Nestor Almendros, con la consueta attenzione alle luci, all’oscurità ed ai contrasti cromatici. Un film molto equilibrato e capace di tenere alta l’attenzione dello spettatore, su un tema così crudo, cupo e senza speranza. Un film profondamente riflessivo, sono molto commoventi i dialoghi con la sua amata, sempre presente nella mente di

François Truffaut

La camera verde (1978): François Truffaut

Julien totalmente asservito a questo culto ed oramai la sua ragione di vita, però incontrerà una giovane donna Cécilia Mandel interpretata molto bene dalla brava Nathalie Baye, già ammirata in un film precedente di François Truffaut “Effetto notte” del 1973 era l’assistente alla regia del film nel film dello stesso François Truffaut. Con la giovane donna Julien coltiverà il culto dei morti, però sarà proprio lei ad accendere L’ultima candela per lui in un finale commovente ed amaro. Il film è un melo’ straziante, sulla morte e sul ricordo dei defunti, come ci ha insegnato Ugo Foscolo, con il classico “Dei sepolcri”, ma lì trattasi di commemorazione dei morti, per François Truffaut invece tutto è ossessione è sfinimento psicologico e maniacale . Julian rifiuta il presente, che non gli piace e non ama, per tuffarsi nel passato, per guardarsi indietro, in uno stallo continuo e senza voglia di ricominciare ed accettare la perdita insostenibile da sopportare, non solo ricorda la moglie, ma tanti amici persi nel grande conflitto, anche persone sconosciute, tutti i suoi padri spirituali e sulla riconoscenza perpetua a loro, per non rimuovere il ricordo, per non dimenticare mai, da evidenziare inoltre il bel commento musicale di Maurice Jaubert e la scenografia di Jean Pierre Kohut Svelko. Voto 8 Interpreti e personaggi François Truffaut: Julien Davenne Nathalie Baye: Cécilia Mandel Jean Dasté: Bernand Humbert, il caporedattore del Globe

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati